Pozzolengo, 15 ottobre 2021
Cari amici,
ad oggi la situazione in India è ancora grave, perché la pandemia sta avendo effetti catastrofici sulla popolazione più povera, aggiungendo infelicità a una situazione già normalmente difficilissima. Il blocco totale delle attività ha colpito tutti i ceti sociali, ma ovviamente la popolazione emarginata è quella che sta soffrendo di più: le famiglie povere delle baraccopoli, i bambini degli slum, coloro che vivono per strada, i migranti, le persone con disabilità… Persone già svantaggiate e vulnerabili prima della pandemia. Da mesi moltissime persone non hanno più un reddito per far fronte alle necessità di base come il cibo e il rischio di povertà estrema si aggrava.
La violenza di questa ultima ondata, a cui l’India non era evidentemente preparata, è in gran parte responsabilità del primo ministro indiano, Narendra Modi, e più precisamente della sua tracotanza, che l’aveva portato alla convinzione di aver sconfitto la pandemia e che l’India sarebbe diventata la farmacia del mondo, producendo i vaccini per i paesi più sviluppati. Forte di questa certezza ed eccessivamente fiducioso in sé, Modi si è lanciato nella campagna elettorale del Bengala, dove ha organizzato una serie di incontri di massa senza prendere alcuna precauzione. Nel frattempo, mentre i casi in India aumentavano in maniera preoccupante, il primo ministro a capo di un governo incompetente e spaccone ha permesso che si svolgessero colossali assembramenti religiosi lungo il Gange, con migliaia di partecipanti, e sempre senza misure protettive. A marzo, in un nuovo stadio di cricket ribattezzato con il nome di Modi, decine di migliaia di persone senza mascherina si sono affollate per vedere le partite tra India e Inghilterra. Le conseguenze sono state sotto gli occhi di tutti noi e le immagini dei roghi ininterrotti continueranno a perseguitarci.
Ma veniamo ai nostri bambini. L’Andhra Pradesh, dove noi operiamo, è uno degli stati indiani più colpiti con un alto tasso di positività. L’ultima ondata è stata terribile e i bambini e le loro famiglie hanno subito un impatto molto forte. Non vi racconto quello che potete trovare facilmente su Internet, ma vi do le informazioni che mi vengono direttamente dal nostro personale che vive là e collabora con noi al nostro progetto. Non c’è lavoro, mancano i soldi, non si trova il cibo né medicine. I vaccini sono introvabili e la situazione è resa più difficile dal fatto che spesso le persone che hanno contratto il virus lo tengono nascosto per non essere emarginate. I nostri bambini vivono in villaggi rurali, poveri, isolati e dimenticati dal governo centrale e dalle istituzioni locali…ma non da noi!
Sulla base delle richieste di aiuto che ci pervenivano ogni giorno ci siamo attivati per continuare a garantire il nostro sostegno alle comunità che aiutiamo da anni, ribadendo i valori di solidarietà e di rispetto per i più svantaggiati nel mondo sui quali si fonda la nostra esistenza. A Luglio abbiamo quindi organizzato la quarta distribuzione di beni di prima necessità e il personale della Smiling Children’s home, mettendo a rischio la propria vita, ha fatto del suo meglio per raggiungere le persone in tutti i modi possibili ed è riuscito a contattare tutti i nostri bambini consegnando a loro e alle loro famiglie generi alimentari e sanitari. Quasi tutte le famiglie vivono in aree disagiate e lavarsi le mani o curare la propria igiene è un lusso. Oggi più che mai prendersi cura dell’igiene personale aiuta a prevenire molte malattie e contagi virali. Hanno accolto tutti con grande gioia e riconoscenza non solo farina, olio, riso e verdure ma anche le mascherine, i flaconi di disinfettanti, i saponi per il bucato e le saponette per le mani che avevamo acquistato per loro.
La distribuzione è stata difficoltosa perché a causa del lockdown quasi tutti i negozi erano chiusi e aprivano solo in determinati giorni e poi perché la violenza delle piogge monsoniche non ha certo facilitato i viaggi attraverso i villaggi, ma ce l’abbiamo fatta e a fine agosto finalmente abbiamo completato la distribuzione. Alcuni bambini, circa una decina, hanno contratto il virus ma data la giovane età e con una dieta adeguata, gli integratori e le medicine che avevamo consegnato, ne sono usciti senza problemi ed ora stanno bene.
Complessivamente abbiamo ottenuto dei bei risultati, grazie a voi tutti e alla vostra generosità. Vi chiediamo di continuare a supportarci perché insieme abbiamo salvato la vita di tante persone e con il vostro aiuto possiamo salvarne altre.
Per quanto riguarda il nostro progetto di studi, a cui per un anno abbiamo dovuto rinunciare (noi e loro), il governatore dell’Andhra ha proposto di riaprire le scuole per permettere ai ragazzi di frequentare, ma a loro rischio e pericolo, non garantendo alcuna precauzione e senza assumersi responsabilità. In queste condizioni le famiglie non sono state d’accordo e i ragazzi rimangono a casa. Ma dal mese di giugno (quando in India si riapre il nuovo anno scolastico) hanno ripreso a frequentare le lezioni online, e proprio in questi giorni mi è stato riferito che hanno completato il primo semestre con esiti positivi, molti addirittura con risultati di eccellenza.
Le vostre quote di adozione sono servite per le distribuzioni di cibo e sanitari e ora per le tasse scolastiche che i ragazzi devono pagare per poter accedere alle lezioni online.
L’aveva accompagnata alla Smiling Children’s Home la sorella maggiore, chiedendoci di accogliere la bambina perché dopo la morte dei suoi genitori erano andate a vivere a casa degli zii i quali però, avendo già quattro figli, non ce la facevano più e lei era diventata un peso inutile. Allora Nirmala aveva 12 anni. Ricordo ancora quando venne da noi: molto graziosa, un sorriso dolce e timido. Una bambina riservata, chissà quali tragedie l’avevano colpita. Mi avvicino, le prendo la mano e le chiedo: “ti piacerebbe restare a vivere qui?” Lei risponde “si”. Da allora sono passati dieci anni e Nirmala vive ancora con noi. Una splendida ragazza, sempre timida e riservata ma molto determinata, tant’è che, grazie a una grande volontà e all’aiuto della sua mamma italiana, si è laureata in Biologia e adesso sta completando il primo anno di specializzazione per ottenere un Master. Fra un anno potrà andare a insegnare all’Università: il suo sogno |
Storie come queste ci rendono orgogliosi e vorrei che capiste come sia importante il vostro aiuto, per modificare il corso di tante vite: certo non tutti raggiungeranno i risultati di Nirmala, ma anche qualche anno di scuola in più è vitale per loro, che appartengono alle caste inferiori, svantaggiati sin dalla nascita ed esclusi da molte cose, spesso anche dalla scuola elementare. Riflettete sul fatto che, aiutando questi bambini, non regalate loro solo un’istruzione e un più facile inserimento nel mondo del lavoro, ma infondete loro coraggio per indurli a vivere la loro vita e a sviluppare il loro potenziale, li informate sui loro diritti e consolidate la fiducia in se stessi.
GRAZIE A TUTTI VOI, GENITORI ADOTTIVI E SOSTENITORI CONTINUATE AD AIUTARCI! |
Purtroppo, anche per il prossimo Natale non sarà possibile ricevere posta dai bambini, per motivi di sicurezza e anche perché, essendo stati sospesi molti voli dall’India, le poste indiane non offrono garanzie. Posso però anticiparvi che finalmente il governo indiano, dal prossimo 15 novembre, rilascerà i visti per permettere l’ingresso in India. Appena possibile, spero verso l’inizio dell’anno prossimo, tornerò là dove ho lasciato un pezzo del mio cuore, a vivere una parte della mia vita con i nostri bambini. E al mio ritorno vi riferirò.
Un abbraccio virtuale a tutti
Loredana
Ricordo l’Iban per l’annuale bonifico della quota di adozione:
IT13Z0306954660100000004457 |