Marzo 2010

coccinellaCari amici,

sono appena tornata dall’India, dove ho trascorso un mese con i nostri bambini. Attualmente ne abbiamo 300, di cui metà vive nella Smiling Children’s Home e metà nei villaggi vicini.
Li ho incontrati tutti e a tutti ho trasmesso i vostri saluti e il vostro affetto.
E’ sorprendente come siano cresciuti: alcuni quasi non li riconoscevo!
A parte due ragazze che si sono sposate e tre ragazzi che hanno abbandonato gli studi, tutti gli altri continuano a studiare, molti con risultati eccellenti.

Grazie all’aiuto di amici generosi abbiamo avviato il tanto desiderato laboratorio di informatica, acquistando alcuni computer che i ragazzi e le ragazze utilizzeranno per acquisire conoscenze in campo informatico: questo permetterà loro una possibilità in più nella vita e saranno avvantaggiati quando, finiti gli studi, dovranno cercarsi un lavoro.

Il laboratorio di sartoria sta pian piano decollando: ho mandato le ragazze che ci lavorano a frequentare un corso di ricamo, in modo da migliorare le loro capacità e renderle in grado non solo di lavorare all’interno della Smiling Children’s Home, ma di eseguire anche lavori commissionati dall’esterno (alle ricche signore indiane piacciono molto i sari ricamati!).

In generale, quindi, il nostro progetto sta andando bene e possiamo essere orgogliosi dei risultati. Se continuate ad aiutarmi, presto cominceremo ad avere i primi ragazzi diplomati o laureati, i primi esperti in informatica, tecnici e brave sarte.

Per farvi capire meglio l’importanza del nostro programma di studio vi do alcuni dati.
In India, lo stipendio medio mensile di un’infermiera specializzata è di 200 euro, quello di un insegnante è di 250 euro, quello di un impiegato in banca di 400 euro. Chi non ha alcun titolo di studio è costretto a trovare lavori saltuari, a 3 euro al giorno. Il lavoro di queste persone (che qui vengono chiamate “coolie”) consiste nel trasportare mattoni, spaccare pietre, tagliare rami per produrre i bastoncini d’incenso, trasportare i bagagli dei passeggeri nelle stazioni, lavorare occasionalmente ne campi di tabacco o di cotone……Ma l’occupazione principale (circa l’80% nella nostra regione, l’Andhra Pradesh) si svolge nelle risaie e consiste nel piantare i germogli del riso e tagliare le piantine quando sono cresciute. Nel fango, sotto il sole rovente o la pioggia. Ma questo lavoro dura solo 6 mesi all’anno (durante la piantumazione e il raccolto) e inoltre, da qualche anno, i proprietari terrieri stanno introducendo le macchine agricole, che sostituiscono la mano d’opera e producono sempre maggiore disoccupazione.
Questo sarebbe il destino di tanti ragazzi e ragazze, se non li aiutassimo a raggiungere un titolo di studio o a imparare un mestiere.

Per quanto riguarda il vostro contributo annuale, sapete che fino alla 10^ classe (corrispondente al nostro secondo anno di superiori), la quota di 200 euro è sufficiente, ma dopo non basta, perché le tasse scolastiche sono molto più care. Tenete presente che parecchi dei nostri ragazzi abitano in villaggi sperduti e non possono andare avanti e indietro tutti i giorni dalla scuola, che è molto lontana da casa, così dobbiamo anche pagare il vitto e l’alloggio in ostelli annessi alla scuola.
In aggiunta, quest’anno il mantenimento dei bambini è diventato più impegnativo, a causa del rincaro dei prezzi. Nel settembre scorso le piogge monsoniche hanno fatto straripare il fiume Krishna che ha causato una terribile inondazione nella nostra zona, distruggendo case, allevamenti e raccolti.  I prezzi sono saliti alle stelle, soprattutto quello del riso, che è l’alimento principale del popolo indiano.

Come sempre Vi ringrazio per l'appoggio e la fiducia.

Per qualsiasi informazione, sono a vostra disposizione.
Loredana